6 Giugno 2025
Il 6 giugno si è svolto il webinar tenuto dalla Dottoressa Piera Ielpo (CNR ISAC), dedicato alla relazione tra inquinamento atmosferico, cambiamenti climatici e le implicazioni sugli ambienti indoor. L’incontro ha fornito una panoramica aggiornata sulle più recenti evidenze scientifiche e ha presentato alcuni casi studio significativi.
È stato sottolineato che il 2024 ha segnato un punto di svolta storico: per la prima volta, la temperatura media globale annuale ha superato quella dell’epoca preindustriale. Questo dato conferma quanto già indicato nei principali rapporti internazionali, a partire dal Vertice della Terra di Rio del 1992, fino all’Accordo di Parigi del 2015 e all’ultimo rapporto IPCC pubblicato nel 2023. Quest’ultimo evidenzia come il riscaldamento osservato dalla metà del secolo scorso sia rapido, diffuso e senza precedenti negli ultimi millenni. Le attività umane sono indicate come la causa principale dell’attuale accelerazione del cambiamento climatico, in particolare a causa dell’aumento dei gas serra come la CO₂. Le conseguenze sono già evidenti: aumento del livello dei mari, scioglimento dei ghiacci, eventi meteorologici estremi più frequenti e gravi, oltre a cambiamenti irreversibili nei sistemi climatici, soprattutto in oceani e calotte glaciali.
Il webinar ha poi approfondito il rapporto tra inquinamento atmosferico e cambiamento climatico, sottolineando come questi due fenomeni si influenzino a vicenda. Molti inquinanti atmosferici hanno anche un ruolo nel modificare il clima terrestre: alcuni, come certi tipi di aerosol, riflettono la radiazione solare e contribuiscono a un raffreddamento temporaneo, mentre altri la assorbono e favoriscono il riscaldamento. Al contrario, l’aumento delle temperature favorisce la produzione di inquinanti secondari attraverso l’incremento della reattività chimica.
Una parte importante del webinar è stata dedicata alle conseguenze sugli ambienti indoor, dove le persone trascorrono la maggior parte del loro tempo. È stato mostrato come l’inquinamento atmosferico non riguardi solo l’esterno: anche gli spazi chiusi sono soggetti a infiltrazioni di sostanze nocive e a dinamiche complesse che dipendono da ventilazione, materiali, fonti interne ed esterne. La docente ha presentato tre casi studio riguardanti la qualità dell’aria negli ambienti indoor:
1. CNR ISAC sede di Padova: analisi del comportamento termico di un edificio storico di Padova contenente libri, con simulazioni microclimatiche in scenari passati, presenti e futuri.
2. Progetto ECOSISTER (CNR ISAC sede di Bologna): studio sulla qualità dell’aria in uffici, con focus sul ruolo della ventilazione meccanica.
3. Indagine in provincia di Lecce (CNR ISAC sede di Lecce): monitoraggio di composti organici volatili in due scuole secondarie.
Il webinar ha sottolineato la necessità di integrare le strategie di mitigazione del cambiamento climatico con quelle per il miglioramento della qualità dell’aria, riconoscendo la stretta connessione tra ambiente esterno e spazi indoor, dove le persone trascorrono la maggior parte del loro tempo.
